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storie che emozionano

Il connubio tra storytelling e sport è perfetto per ideare racconti avvincenti che catturano l’attenzione del pubblico. Perché applicare lo storytelling in ambito sportivo?

La missione dello storytelling si riassume nella voglia di comunicare con emozione le emozioni stesse, creare legami che vanno oltre la notorietà del brand, e che puntano a far emergere ideali in cui rispecchiarsi e immedesimarsi. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di modelli e di miti in cui credere.

Non si tratta mai di sterile retorica, ma di un racconto coinvolgente, capace di risvegliare emozioni in chi guarda e ascolta grazie all’utilizzo di parole, suoni e immagini. La narrazione è intesa come un potente mezzo di costruzione di significati: sa veicolare processi mentali ed emozioni, ma anche creare una relazione con il pubblico che così si fa trasportare, parola dopo parola, immagine dopo immagine, fino alla fine.

 

Di spot pubblicitari ne troviamo ovunque, nascosti nella scrollata dello smartphone, nel bel mezzo di un film, dopo il play di Youtube e tanti di noi non attendono altro che skippare appena finisce il countdown.

Tra i tanti messaggi a cui veniamo sottoposti ogni giorno, alcuni spot riescono a catturare la nostra attenzione.

Abbiamo scelto di proporti alcuni racconti pubblicitari che narrano storie, lanciano messaggi forti e, almeno a noi, hanno fatto venire la pelle d’oca.

Lo spot che ci ha davvero colpito in questi ultimi mesi è quello che Nike dedica a Kobe Bryant nel giorno del suo 42° compleanno.

Per Nike creare spot di forte impatto emotivo e sociale non è una novità. Il grande marchio statunitense ha scelto più volte di prendere posizione su grandi temi della vita collettiva: in questo caso ripercorre in 90 secondi in maniera commovente il lascito del Black Mamba in ogni ambito della vita, andando ben oltre lo sport.

“Kobe ci ha insegnato a essere migliori”. Così inizia il discorso affidato alla voce di Kendrick Lamar, con il difficile compito di raccontare Kobe sotto una nuova luce. Il concetto ribadito nel susseguirsi di scene è quello di “migliorare”. “Svegliati ogni singolo giorno per essere migliore di come lo eri ieri” si sente dire a Bryant, dando il via a una lunga sequenza di immagini che ripercorrono la sua straordinaria carriera fino al “Mamba Out” nel giorno della sua ultima partita.

Chi, dopo aver guardato questo spot, non si è chiesto: “ma io, oggi sono migliore di ieri?”.